sabato 29 agosto 2015

Elisa Bisagno: un valore aggiunto alla A.S.D.Pozzolese Volley

( Elisa Bisagno ) 


Entra a fare parte dello staff degli allenatori della Pozzolese Volley Elisa Bisagno, laureata ad ottobre in psicologia, tirocinante post-laurea vincitrice a luglio di un bando di dottorato presso l’Università degli studi di Genova, con borsa di studio, con un progetto sulla psicologia dello sport. 
ELISA, SPIEGACI IL PROGETTO?
Questo progetto si concentra sull’aspetto agonistico, cioè quello di individuare quello che possono essere le aree cognitive ed emotive da stimolare in modo tale da consentire all’atleta di perfomare al meglio durante l’attività agonistica. Cercherò anche di tracciare un profilo dell’atleta in modo tale da cercare di capire quali siano le sue doti attentive, la sua capacità di gestione emotiva, e cercare di verificare quale sia il suo livello di attivazione ottimale che differisce da atleta ad atleta per  perfomare  al meglio. Ci sono atleti che giocano al meglio delle proprie possibilità, instaurano la cosiddetta condizione di flow, cioè quella condizione in cui l’atleta si estranea quasi dalla realtà e gioca al 100% delle proprie possibilità e con aspetti fisico emozionali quali non percepire lo scorrere del tempo, l’essere completamente concentrati sull’attività e il divertirsi, cioè quando l’atleta si diverte e fa bene. Questo può avere anche un valore tattico all’interno dello schema di gioco e un valore formativo di crescita, cioè ci serve per individuare le aree di forza delle atlete e stimolarle, le aree di debolezza per migliorarle.
CHE RUOLO HAI NELLO STAFF TECNICO ?
Sono di supporto allo staff degli allenatori per quanto riguarda la relazione sia fra di loro, sia con le atlete e con le famiglie, cioè quello di concentrarsi sul ruolo che svolgono le componenti psicologiche durante la prestazione sportiva, si parla spesso di ansia da prestazione che penalizza l'atleta, ma piuttosto un punto di favore, come incanalare tutta quella energia e quella attivazione per favorire la prestazione ottimale. Agevolare il rapporto sia fra allenatore e atleta sia rapportarmi con le famiglie che sono sempre una componente fondamentale, per quanto riguarda l'atleta sono il punto di riferimento importante. Per una ragazza in fase di formazione l'allenatore e genitore sono due punti di riferimento molto importanti, e quindi è giusto conciliare anche questi due punti di vista.
PERCHE' HAI SCELTO DI COLLABORARE CON LA POZZOLESE VOLLEY ?
Sono stata contattata in prima persona da Stefano Falaguerra e in seguito dal Presidente Radio per una conoscenza reciproca in cui in realtà erano stati loro insieme con molti altri che mi hanno aiutata per la mia ricerca per la tesi di laurea. In seguito ho parlato con la dottoressa Elisabetta Grosso, psicologa che da anni collabora con la Pozzolese, per dare un seguito al lavoro svolto da lei in questi anni. La psicologia dello sport  non è abbastanza radicata in Italia se non ad alti livelli ed invece reputo che anche nelle Società magari più piccole possa avere un apporto fondamentale. Penso che sia molto bello che una Società come la Pozzolese si impegni con una tale dedizione per favorire la crescita degli atleti, non solo con lo scopo di portarsi a casa dei trofei ma anche farli crescere come persone. Credo che la psicologia dello sport in questo caso giochi un ruolo fondamentale. Mi viene offerta una possibilità così presto all'interno del mio percorso di studio e di lavoro e non potevo che coglierla.
QUALE SARA' IL TUO COMPITO?
Sarà quello di mettere a disposizione degli allenatori e del resto dello staff le mie conoscenze in ambito psicologico. Essendomi occupata prevalentemente nei miei studi sulla fascia di età dalla nascita sino all’adolescenza ed avendo approfondito con le mie due tesi di laurea sulla psicologia dello sport, in questo senso ho un bagaglio di conoscenze che mi fa piacere mettere a disposizione. Quindi lo scopo sarà quello di agevolare il lavoro delle atlete per fare in modo che tutta la loro energia, la loro motivazione e il loro talento siano sfruttati appieno anche grazie all’aiuto della componente psicologica. Mi piacerebbe anche poter parlare con le famiglie e scambiare delle opinioni su come la famiglia vive lo sport perché comunque è un attività in cui il figlio si impegna così come può essere la scuola, lo sport comunque è fonte di ansia e di soddisfazione anche per il genitore stesso.
LO SPORT TOGLIE TEMPO ALLA SCUOLA?
È stato dimostrato che l’attività sportiva implichi l’apprendimento di combinazioni di movimenti, aiuta a sviluppare alcune componenti come possono essere la memoria di lavoro che poi vengono sfruttate anche nell’attività scolastica. Lo sport fa bene, e lo dicevano già i Romani, insegna il rispetto sia dei valori, sia della persona inteso sia come compagno che come avversario e a tenere fede agli impegni che si prendono perché vengono presi con se stessi, con l’allenatore e con i compagni di squadra. Quanto più sport riusciamo a far fare ai ragazzi compatibilmente con gli impegni scolastici, tanto più sarà gradito e penso che anche loro saranno d’accordo che è un bene sotto tutti i punti di vista.
COME SARA’ IL RAPPORTO CON GLI ALLENATORI E LE ATLETE?
L’idea è di mettere al loro servizio il mio bagaglio di conoscenze che io stessa voglio iniziare a testare e sono felice di poterlo fare all’interno di una Società che prende la cosa seriamente. Se condividere il mio bagaglio di conoscenze aiuterà anche solo del 10% l’atleta a crescere o a performare, l’allenatore a vivere meglio la relazione con gli altri membri dello staff piuttosto che cementare il rapporto con le atlete per me è già un successo e un risultato. Quindi io non vedo l’ora di cominciare. 
SI PARLA MOLTO DI DIFFONDERE L’EDUCAZIONE SPORTIVA ANCHE AI GENITORI, CREDI SIA POSSIBILE FARLO ?
Far conoscere l’educazione sportiva ai genitori, è fondamentale sotto tutti i punti di vista e credo che per ogni genitore sia importante conoscere come il proprio figlio vive ciò che fa. Il genitore ha a che fare con le aspettative del loro figlio. Vederlo magari frustrato perché in quella partita non è riuscito a scendere in campo piuttosto che perché è stato ripreso anche se gli sembrava di aver fatto bene è comunque una cosa con cui il genitore ha a che fare. Non sempre è facile da capire perché magari il genitore ha poche occasioni di confronto con l’allenatore e poi si rischia di inaridire dei rapporti senza essersi veramente capiti. Quindi credo che sia fondamentale coinvolgere i genitori sia in quello che è lo sport che fanno i figli sia per aiutarli a capire quali possono essere le dinamiche che si possono innescare in modo che per loro sia più semplice spiegare anche ai propri figli quello a cui non riescono ad arrivare da soli sia nel rapporto con l’allenatore sia all’interno della situazione di gioco,  sia per modulare le loro aspettative perché giustamente  sono giovani hanno voglia di fare, hanno voglia di crescere e quindi certe volte le aspettative per quanto siano da spingere perché sono una cosa bella, sono il motore  della nostra vita,  a volte sono anche da contenere nei ragazzi così giovani e da riportare un po’ alla realtà. Spero di essere come un libro e se qualcuno ha voglia di sfogliarmi, non voglio peccare di presunzione però per quelle che sono le mie conoscenze nell’ambito se qualcuno pensa di poter trarre beneficio da un confronto non c’è niente che mi faccia più piacere, quindi sono a completa disposizione anche dei genitori.
CHE DIFFICOLTA’ DOVRAI INCONTRARE?
Di sicuro non sarà sempre semplice riuscire a trasportare dalla teoria alla pratica e quindi ovviamente questo è un terreno di messa alla prova anche per me. Le difficoltà ci saranno però credo che la cosa bella di questo lavoro di equipe sia che quella che per me è una difficoltà in altri probabilmente è una risorsa e quindi anche il confronto potrà essere sicuramente una occasione per superare quelle che possono essere le difficoltà. Abbiamo anche il vantaggio di avere una professionista come la dottoressa Grosso che ha confermato la collaborazione con la Pozzolese Volley anche quest'anno.
IL MENTAL COACH E’ UNA FIGURA AFFERMATA NELLO SPORT DI ALTO LIVELLO, COSA NE PENSI?
E’ un obbiettivo di vita nel mio caso, di sicuro è il percorso di studi che continuerò a perseguire perché come in tanti lavori ormai lo psicologo è una figura che non smette mai di studiare e non smette mai di formarsi.  C’è veramente la necessità di allenare la nostra mente oltre che il nostro corpo per formarsi al 100%.




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